Campo Scuola a Rumo (TN)

Campo Scuola a Rumo – Val di Non (TN) i giorni 06/07/08 settembre 2019

 

            Vista la continua richiesta da parte dei pazienti e dei soci di esperienze di tipo sociale, psicologico e sanitario da effettuare in comunità, per stare insieme per condividere le proprie ansie, le proprie paure ed anche le metodologie che vengono applicate da ciascuno nella terapia con microinfusore, anche per questo anno abbiamo voluto proporre un campo scuola dedicato alla pratica clinica della gestione dei pazienti in Sap Therapy. Manterremmo la stessa pratica  con parti teoriche sulla gestione della conta dei carboidrati e delle funzioni avanzate dei microinfusori, applicate soprattutto all’attività fisica, volte ad aumentare la consapevolezza del paziente che deve essere in grado di gestire questo per tutte le situazioni, cercando di dare loro una corretta preparazione per affrontare ipo ed iperglicemie.

            Come sappiamo i pazienti che chiedono e vogliono adottare la terapia con microinfusore, sono in crescita e non sempre i colloqui personali durante le visite di controllo sono sufficienti a mostrare e spiegare bene il funzionamento di tale preziosa e meravigliosa tecnologia avanzata e che sta avanzando sempre più.

            Per questo il programma del campo scuola, dedicato a molti pazienti neofiti della terapia con i micro, non subirà variazioni rispetto a quello dello scorso anno mantenendo i benefit di scienza ed umani che hanno collaudato l’esperienza ormai da tempo.

            Il supporto di tutto il team diabetologico in questa situazione permette ai pazienti di imparare a gestire le eventuali criticità con uno spirito diverso.

            Differentemente da altri campi scuola, oltre all’attività fisica, anche l’alimentazione offre le sue sfide in quanto (in accordo con la dietista) i pasti prevederanno alcune difficoltà nella loro gestione proprio per permettere ai pazienti di capire l’importanza di utilizzare boli diversi a seconda della tipologia di pasto, abbinato anche ad un’attività fisica da svolgere prima del pasto e nella successiva mezz’ora dopo circa dalla fine.

            Inoltre, altro obbiettivo di questo campo scuola è quello di creare un gruppo di pazienti preparati e motivati non solo all’utilizzo di nuove tecnologie, ma anche un gruppo che collabori e supporti il team diabetologico all’interno del centro di riferimento.

            Oltre alla parte prettamente clinica del campo, anche quest’anno cercheremo di esaminare altri tipi di valutazioni, più centrati sulla persona per migliorarne la qualità di vita. Siamo sempre di più convinti che non è sufficiente raggiungere risultati ottimali o sufficienti dal punto di vista clinico, come ad esempio un’accettabile glicata ed un buon compenso della malattia, ma occorre tenere in considerazione le aspettative, le attitudini e le percezioni del paziente diabetico, il quale, se non sufficientemente capito e motivato, non è in grado di realizzare il raggiungimento degli obiettivi terapeutici prefissati.

            Pensiamo inoltre, che una maggiore attenzione vada posta anche a tutte le patologie correlate al diabete.

            Infatti, nonostante oggi i diabetici possano disporre degli ultimi ritrovati della tecnologia, microinfusori/monitoraggi in continuo, nonché l’immissione nel mercato di nuove tipologie di insuline innovative, riscontriamo risultati non del tutto soddisfacenti; a nostro avviso, esistono grandi spazi di miglioramento che possono essere trovati solo agendo sul paziente, sulla sua educazione e sul sostegno all’autogestione, sull’autocontrollo ben strutturato, nonché sulla capacità di garantire adeguati livelli di benessere fisico e psicologico.

            Pertanto, la valutazione della qualità della vita deve diventare un indicatore fondamentale, non solo per misurare i risultati dell’assistenza, ma anche per stabilire l’efficacia dei nuovi trattamenti nell’ambito delle sperimentazioni cliniche controllate. Così la valutazione della funzionalità fisica, psicologica e sociale del paziente deve costituire una parte essenziale della diagnosi clinica, tale da risultare determinante delle scelte cliniche e quindi, un sorta di guida per la pianificazione della cura a lungo termine.

            È noto che un paziente ben informato è in grado di gestire meglio con il Diabetologo il proprio piano di cura e rendere più efficace l’alleanza terapeutica quale passaggio fondamentale per raggiungere un grado accettabile di benessere psico-fisico.

            Quindi, considerate le positive esperienze vissute negli scorsi anni, d’intesa con il Direttore del Centro di riferimento per i microinfusori di Verona (Prof. Bonora), Ospedale Maggiore di Borgo Trento: con i diabetologi di riferimento (dott Carlo Negri, d.ssa Maddalena Trombetta, d.ssa Corinna Brangani), con l’infermiera dedicata ai microinfusori (Sabrina Morando) con la dietista (d.ssa Paola Branzi) e con la psicologa (d.ssa Liliana Indelicato), si è così deciso di assegnare al soggiorno residenziale una maggiore enfasi sull’educazione riferita all’autocontrollo, al cho counting ed all’attività fisica nei pazienti diabetici in sap therapy

            Particolare attenzione sarà rivolta alla sensibilizzazione dei partecipanti alla metodologia da seguire per mantenere viva la motivazione e la spinta ad essere costanti nella pratica degli esercizi fisici. Questo intervento didattico verrà espletato attraverso due camminate (escursioni) in montagna ed attività di canoa sul lago di Santa Giustina vicino a Clés.

            Sarà un programma adatto alla tipologia ed allo stato di salute dei singoli pazienti.

            Nelle lezioni, svolte dal team diabetologico, dedicate soprattutto alle procedure dell’autocontrollo e dell’autogestione della patologia, troveranno ampio spazio indicazioni sugli stili di vita corretti con riferimenti agli aspetti cognitivi, chiaramente associati ad una corretta alimentazione. Tutto questo, con lo scopo di ottimizzare i percorsi terapeutici attraverso una migliore gestione della cura insulinica correlata all’attività fisica e al cho counting, nonché l’approccio psicologico alla terapia.

           

            Per questa occasione il Centro ha individuato nelle persone diabetiche di tipo uno in Sap Therapy il target dei pazienti da inviare al soggiorno residenziale che quest’anno si svolgerà a Rumo (TN) presso l’Hotel Cavallino Bianco.

 

            Come ben sappiamo, il diabete rappresenta un problema molto complesso, multidimensionale e sicuramente medico, dove più che mai si innestano aspetti psicologici, sociali, familiari che richiedono un approccio complessivo per raggiungere una corretta gestione. Nella nostra esperienza di Associazione abbiamo riscontrato spesso sentimenti di vergogna e la tendenza ad evitare occasioni di socialità che porta la persona con diabete ad isolarsi per vivere in solitudine la propria malattia.

            Nasce da questa consapevolezza la programmazione annuale di soggiorni residenziali in ambienti non convenzionali nei quali si crea lo spirito di gruppo (grazie anche al supporto di alcuni pazienti da molti anni in sap therapy che hanno il compito di motivare i partecipanti, assieme al team diabetologico) che migliora l’applicazione  e la soddisfazione del paziente nel sentirsi meno “solo” nella gestione della terapia.

            Riteniamo che queste siano esperienze di grande efficacia, che riproponiamo in quanto convinti che nulla possa sostituire l’interazione tra persone che vivono la medesima patologia e che testimoniano insieme un’esperienza diretta.

            In tali occasioni accadono interazioni prima impensabili che possono far scattare la “leva” dell’auto mutuo aiuto. Il solo approccio clinico non è più sufficiente per ottenere i risultati voluti; la medicina deve trovare nuove soluzioni che tengano conto dei bisogni fondamentali della persona, cioè di guida, di supporto educativo, emotivo e psicologico.

                        Queste esperienze nei campi scuola, in moltissimi casi, si sono dimostrati vincenti per superare, far capire ai pazienti l’importanza del supporto non solo del diabetologo e di tutto il team, ma ha fatto anche comprendere quanto sia importante la condivisione delle proprie esperienze con gli altri pazienti.

 

            Sulla base delle predette considerazioni saranno sviluppati i seguenti concetti:

 

 Spiegare al paziente i benefici dell’esercizio fisico in termini di salute (controllo metabolico, peso, ritardo delle eventuali complicanze);

 Evidenziare quanto l’attività fisica faccia guadagnare sentimenti di autostima, quanto migliori l’umore e, in generale, la qualità di vita;

 aumentare il livello delle conoscenze (empowerment) in ordine alle corrette procedure dell’autocontrollo glicemico;

 sensibilizzare la persona diabetica ad un approccio costante dell’automisurazione, rendendola responsabile della gestione della propria patologia;

 Affrontare il tema del rapporto medico-paziente nel colloquio terapeutico;

 Vivere il diabete non come un problema, un limite nella loro vita, ma come un qualcosa che è presente nella loro vita, ma che non li limita.

 

            A chi è rivolto il Campo Scuola?

 A persone affette da diabete in terapia con Sap Therapy o in fase di decisione al tipo di terapia.  

 

            Il numero partecipanti è pari a

          max 30 persone (24 Pazienti +6 Formatori )

 

            I promotori dell’iniziativa sono:

 L’Associazione Diabetici Verona

 Centro di Riferimento di Verona per i microinfusori “Ospedale Maggiore di Borgo Trento”.